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AIA - La Relazione di Riferimento ai sensi del DM 272/2014

ORGP news


Con la comunicazione pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 7 gennaio 2015 entra in vigore il Decreto Ministeriale 13 novembre 2014, n. 272, che contiene, in attuazione articolo 29-sexies, comma 9-sexies del D.lgs 152/2006, le istruzioni per i gestori degli impianti soggetti ad AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale), per la redazione della Relazione di Riferimento.
Le attività previste per la valutazione della necessità di presentare la relazione di Riferimento ed il contenuto della Relazione di Riferimento stessa potrebbero risultare di particolare interesse per l'attività professionale del Geologo.
La Relazione costituisce una delle novità introdotte dal D.lgs 46/2014, vigente dall’11 aprile 2014, con il quale l'Italia ha recepito la Direttiva 2010/75/Ue relativa alle emissioni industriali o Direttiva IED (Industrial Emissions Directive), rinnovando la disciplina dell’AIA nel D.lgs 152/2006, nella quale era stata introdotta, la necessità di presentare una Relazione di Riferimento.
La Relazione di Riferimento rappresenta uno strumento chiave previsto dalla suddetta Direttiva IED (art. 22) per prevenire ed affrontare la potenziale contaminazione del suolo e delle acque sotterranee che potrebbe essere cagionata dalle attività che producono, utilizzano o scaricano determinate sostanze pericolose, tenendo conto della possibilità di contaminazione. La relazione fungerà da documento di base per effettuare un confronto con lo stato di contaminazione che sarà verificato al momento della cessazione definitiva delle attività e valutare gli eventuali obblighi di ripristino
La verifica della presenza dell'obbligo di presentare la Relazione suddetta è effettuata sulla base di una procedura preliminare appositamente definita dal nuovo Decreto, che tiene in considerazione, oltre alle caratteristiche chimico-fisiche delle sostanze e alle loro modalità di gestione, anche la “vulnerabilità” geologica ed idrogeologica del sito che ospita l’installazione.
Nel Decreto sono inoltre specificati i contenuti minimi della Relazione, che riguardano gli usi passati, presenti e futuri del sito, le sue caratteristiche geologiche ed idrogeologiche, l’individuazione dei “centri di pericolo”, le informazioni già disponibili sulla qualità del suolo e delle acque sotterranee in relazione alla presenza delle sostanze pericolose pertinenti, le risultanze di eventuali nuove indagini effettuate appositamente allo scopo.

Si ringrazia per la segnalazione il dott. dott. Gian Luigi Soldi, Geologo-Responsabile dell'Ufficio Discariche e Bonifiche della Città Metropolitana di Torino.

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